martedì 23 giugno 2015

Delude il fatturato industriale, anche da lì non decolla l'immobiliare

 Delude il fatturato industriale, anche da lì non decolla l'immobiliare




La doccia fredda per la filiera dell'immobiliare era già arrivata con i dati sul mercato residenziale relativi al primo trimestre di quest'anno anno: invece che decollare, confermando così il rimbalzo che aveva fatto ben sperare nei mesi precedenti, le compravendite di case, monitorate da una fonte autorevole come quella dell'Agenzia delle entrate e del territorio, sono inciampate in un doloroso -3%
Semplice incidente di percorso o crisi ancora senza via d'uscita? 
  























A guardare il report Istat sullo stato di salute dell'industria nazionale, c'è poco da essere ottimisti. 
Niente da fare infatti per il fatturato di aprile, mentre sugli ordinativi si torna a respirare un po' di ossigeno. 
Al netto degli effetti della stagionalità, il giro d'affari registra una diminuzione dello 0,6% rispetto a marzo, con variazioni negative sia sul mercato interno (-0,2%), sia su quello estero (-1,3%). 
Corrette le distorsioni dettate dal calendario - i giorni lavorativi quest'anno sono stati 21, contro i 20 di aprile 2014 - il fatturato totale risulta in calo in termini tendenziali dello 0,2%, con una flessione dell'1,0% sul mercato interno ed un incremento dell'1,4% su quello estero. 
Sul fronte degli ordinativi totali invece, si registra un incremento congiunturale del 5,4%, con incrementi sia sul mercato interno (+3,4%), sia su quello estero (+8,4%). 
Nel confronto con il mese di aprile 2014, l'indice grezzo degli ordinativi segna un aumento del 7,9%. 
Non occorre, insomma, essere un premio Nobel per capire che a mancare all'appello per una ripresa reale siano le basi macroeconomiche. 
Manca l'occupazione, manca il lavoro, manca la crescita del Prodotto interno loro, di cui il fatturato industriale è la locomotiva. 
Con queste carte in mano, difficile risvegliare il mercato immobiliare, anche ora che i mutui per comprare casa si stanno in qualche modo muovendo (molto – non dimentichiamolo - grazie al segmento surroghe e sostituzioni di finanziamenti già avviati da tempo, ma ri-contrattati a condizioni migliori per i clienti, ora che i tassi d'interesse sui prestiti in Eurozona sono più convenienti). 
Così come sono diventati abbordabili i prezzi delle case, scesi in alcune situazioni anche del 40% rispetto alle cifre – sicuramente gonfiate e frutto di una bolla immobiliare speculativa del passato – che giravano 7 -8 anni fa, quando il mercato iniziava a dare i primi segnali di cedimento. 

Scritto da Cristina Giua - 23/06/2015

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