giovedì 26 marzo 2015

Mercato Immobiliare mai più ai livelli pre crisi

Noi stessi lo abbiamo ribadito più volte; i dati provenienti da fonti diverse e tutte autorevoli (Crif, Agenzia delle Entrate, Facile.it…) sono concordi nell’evidenziare una vera e propria inversione di tendenza e, finalmente, un barlume di speranza per il mercato immobiliare.
Complice anche l’intervento di Mario Draghi e della BCE i tassi continuano a scendere, i mutui diventano più sostenibili per chi già li possiede e più accessibili per chi vorrebbe sottoscriverne di nuovi o, ancora, per chi ha modo di rinegoziare o surrogare i finanziamenti ottenuti anni fa a condizioni ben più onerose.
Le case affittate rendono meno e allora tanti propritari le vendono immettendo sul mercato un numero maggiore di immobili rispetto a quelli presenti anni fa (anche se mediamente molto più anziani) e i prezzi di conseguenza scendono. E scendono ad un livello tale che, è bene chiarirlo, non consentiranno mai più di tornare ai livelli del pre crisi e, in particolar modo ai livelli registrati negli anni ’90.
A buttare una secchiata di acqua gelata sui molti investitori che speravano di rivedere ancora i fasti che a quei tempi viveva il mattone italiano è stata Bankitalia nel suo rapporto periodico stilato in merito al mercato immobiliare. A onor del vero, va detto, senza dubbio a pesare sulla situazione attuale sono le difficoltà lavorative che rendono, specialmente per i giovani, quasi un miraggio la possibilità di ottenere un mutuo dalle banche, ma anche il fatto che la situazione verificatasi fra la fine degli anno ’90 e la metà del primo decennio del 2000 era drogata da un sistema che si era instaurato senza una vera possibilità di mantenersi nel lungo periodo come i fatti, purtroppo, hanno dimostrato.