giovedì 5 maggio 2016

Casa da sogno: la bellezza dell'imperfezione

Casa da sogno: la bellezza dell'imperfezione
Scritto da: team
Oggi vi apriamo le porte di una casa da sogno un po' particolare. Viaggiamo infatti fino a una remota isola scozzese per visitare la bellezza imperfetta di una dimora in rovina costruita nel XVIII secolo, trasformata in una moderna abitazione familiare. Dove la maggior parte delle persone avrebbero visto solamente un enorme cumulo di pietre e una facciata attraversata da una profonda crepa, lo studio di Edimburgo WT Architecture ha saputo vedere le potenzialità per un edificio unico, una sapiente miscela di antico e moderno.
Ai muri portanti dell'edificio che ancora restavano in piedi, i designer hanno aggiunto una struttura composta da acciaio e cristallo. Il risultato: un immobile che ha già ottenuto una dozzina di premi e riconoscimenti. La casa, conosciuta come "The White House", dispone di quattro stanze e quattro bagni.
Casa da sogno: la bellezza dell'imperfezione
Casa da sogno: la bellezza dell'imperfezione
Casa da sogno: la bellezza dell'imperfezione
Casa da sogno: la bellezza dell'imperfezione
Casa da sogno: la bellezza dell'imperfezione
Casa da sogno: la bellezza dell'imperfezione
Casa da sogno: la bellezza dell'imperfezione
Casa da sogno: la bellezza dell'imperfezione
Casa da sogno: la bellezza dell'imperfezione
Casa da sogno: la bellezza dell'imperfezione
Casa da sogno: la bellezza dell'imperfezione
 Casa da sogno: la bellezza dell'imperfezione

mercoledì 4 maggio 2016

Come ottimizzare al massimo gli spazi di un piccolo appartamento su due piani

Scritto da: houzz
Oggi un appartamento con una superficie media di 80 m² riesce a soddisfare le esigenze di un nucleo familiare ristretto (quattro persone), diventa addirittura confortevole per accogliere una coppia o estremamente comodo per i single. La casa è sempre più una “macchina per abitare” (machine-à-habiter, come da definizione del famoso architetto Le Corbusier), integrata cioè a sistemi tecnologici e soluzioni d’arredo su misura che consentono di poterla fornire di ogni optional e comfort – anche se il tutto concentrato in pochi metri quadri. Ma se la stessa superficie di 80 m² la ipotizziamo distribuita su due livelli sovrapposti (due piani di circa 40 m² l’uno), allora l’articolazione degli spazi richiederà uno studio distributivo ben più complesso.
Curiosity Home

Gli elementi connettivi Esempio di una distribuzione spaziale su due livelli è quello delle classiche “case a schiera” generalmente unifamiliari. Una tipologia abitativa con un fronte stretto, sviluppata in profondità e in altezza su due o più piani, dove vi sono alcuni elementi connettivi quali la scala, i disimpegni o i corridoi. Questi sono assolutamente necessari per poter rendere fruibili e collegati tra loro i vari ambienti della casa, ma rendono più complicata una comoda pianificazione dei locali soprattutto se il tutto si deve racchiudere in due piani di soli 40 m².
Travel House

2. La divisione in zone

Come primo approccio ad un progetto distributivo di un appartamento su due piani risulta razionale individuare la zona giorno al piano inferiore e la zona notte al piano superiore, così da poter creare una buona connessione tra gli ambienti interni della casa ed una corretta relazione degli stessi con le zone esterne. Se immaginiamo, ad esempio, di entrare in casa con pesanti buste della spesa e volerle poggiare in cucina, di ricevere ospiti e farli subito accomodare o di dover eseguire operazioni domestiche mentre altri sono nelle loro stanze a riposare, viene naturale pensare di collocare la cucina e il soggiorno/salotto in diretta relazione con l’ingresso e quindi verso l’esterno della casa.

3. L’ingresso-soggiorno

Considerando l’esiguità della superficie a disposizione, l’ingresso dell’abitazione andrebbe contenuto al necessario, meglio ancora se connesso all’intera zona giorno se si optasse per una soluzione open space. La riduzione di pareti e la limitazione di separazioni fisse consente di guadagnare anche quei pochi centimetri utili per una percezione di maggiore ampiezza dello spazio globale. Quindi limitarsi non a classici mobili alti e ingombranti ma a guardaroba incassati, per ridurre al minimo gli ingombri studiando l’ingresso come uno spazio-filtro tra esterno ed interno piuttosto che come vero e proprio ambiente a sé, separato dal resto della casa.
OPEN SPACE
Professionista: GRUPPO CACTUS, Taranto - Guarda altre foto di idee per la casa

4. La cucina

Anche se l’appartamento ha spazi piuttosto contenuti, l’ambiente cucina andrebbe comunque composto con elementi imprescindibili per il funzionamento dell’intera zona giorno. Oggi si possono realizzare composizioni funzionali anche in ambienti ristretti, assicurando gli spazi minimi per compiere le principali operazioni di cottura, lavaggio e conservazione. Sicuramente composizioni troppo ampie come quelle a isola centrale, su doppia parete o a “U” rischierebbero di comprimere eccessivamente gli altri ambienti limitrofi. Anche qui l’open space consente di gestire meglio il rapporto tra gli ambienti senza la presenza di porte o pareti inutilizzabili. Spesso le soluzioni lineari, quelle a L, oppure le penisole attrezzate con piano cottura e lavello da un lato, possono essere una corretta soluzione per non comprimere altri spazi e rendere tutto funzionale ed esteticamente gradevole.
apartment Roma

5. Il bagno-lavanderia

Sempre nell’ottica del contenere gli spazi, meglio dotare questo ambiente di mobili contenitivi (basi, pensili, scarpiere) e riuscire ad assicurare al suo interno tutte le funzioni basilari. Prevedere il bagno al piano inferiore, interno alla zona giorno e possibilmente in stretta relazione con la cucina, consente di farlo funzionare come ambiente di servizio, magari corredato di lavatrice – sempre se non si riesca a ricavare uno spazio apposito da destinare ad una mini lavanderia. 
All’interno del bagno nella zona giorno può essere sacrificabile un’eventuale doccia, in modo da poterlo organizzare al meglio per le operazioni domestiche e renderlo esteticamente gradevole per l’eventuale utilizzo da parte degli ospiti. Questo ambiente, insieme al ripostiglio, è l’unico spazio dove non risulta strettamente necessaria la presenza di finestre. Importante, però, prevedere un buon sistema di areazione forzata con un motore non troppo rumoroso. 

6. La scala tra i due piani

Il posizionamento e l’articolazione della scala all’interno di uno spazio a due piani è fondamentale per rendere agevole la relazione tra le varie zone. La composizione (lineare, a doppia rampa, a chiocciola, ecc.) da adottare dipende da più variabili e da diversi vincoli strutturali, ma la sua posizione ideale risulta quasi sempre quella limitrofa alla zona ingresso. L’accesso immediato alla zona notte consente di non dover attraversare vari ambienti della casa o di non incrociare eventuali ospiti, tutelando una certa privacy.
Il grande Fred. Transformation of the former attic of Fred Buscaglione

Per recuperare spazio prezioso risulta una scelta razionale utilizzare il volume del sottoscala con armadi su misura o addirittura come zona per riporre una scrivania o un’utile libreria. Le scale realizzate in legno consentono l’utilizzo di parti interne come contenitori da poter occultare o aprire all’occorrenza.

7. Le camere da letto

Nei restanti 40 m² del piano superiore è palesemente difficile immaginare due camere da letto molto ampie. La capacità di ricavare spazio incastrando gli ambienti con una sorta di zig-zag delle pareti può rendere le stanze più funzionali, rispettando le superfici destinate ad armadi, cassettiere e naturalmente a letti regolari.
Black Rock

Solitamente con una camera matrimoniale ampia ed una camera singola (a volte adibita anche a studio o a cabina armadio se si tratta di coppie senza figli) non si ha la possibilità di ricavare un terzo ambiente come il bagno, essenziale nella zona notte per un facile accesso notturno e mattutino. Quindi cercare sempre di compenetrare gli spazi e di incastrarli in maniera da salvaguardarne, al suo interno, i contenimenti necessari.

8. Il bagno notte al piano superiore

Andrebbe attrezzato di eventuali contenitori, ricavati magari da possibili nicchie nelle pareti e naturalmente dotato oltre che dei sanitari e di un lavabo, di una doccia o, se si è capaci di fare vere e proprie “capriole progettuali”, anche di una vasca – ovviamente di dimensione e forma strettamente regolare.

9. Il ripostiglio che non c’è

Utile, utilissimo ma non proprio fondamentale. Lungo tutti i passaggi fino ad ora affrontati si è ripetuto più volte l’esigenza di ricavare utili volumi da spazi apparentemente inutilizzabili. Si può anche rinunciare ad un eventuale ripostiglio distribuendo tutto ciò che conserviamo tra i contenitori disseminati tra i due piani. Questo consente agli altri ambienti di poter “respirare” e guadagnare quei metri quadri altrimenti impegnati altrove.
PROFUMO DI ONICE

10. Abitare (e non sopravvivere)

Questo viaggio verticale tra i due livelli termina con una considerazione che riporta a monte tutti i ragionamenti fino ad ora sviluppati. Partire, prima di ogni decisone, dalla certezza che costruire uno spazio è come plasmare un corpo umano e ciò richiede capacità di equilibrio, proporzione, conoscenze spaziali, e rispetto dei regolamenti edilizi vigenti. Un carico di nozioni che un progettista di interni può sopportare dosando i vari interventi da effettuare. Articolare bene pareti e volumi, nel rispetto delle esigenze e dei vincoli strutturali, può trasformare uno spazio su due livelli in una casa funzionale su due piani, dove poter abitare comodamente, e non dove cercare semplicemente di sopravvivere.

venerdì 29 aprile 2016

Dieci case in mezzo al deserto per le quali rinunceresti volentieri alla civiltà (Fotogallery)


Scritto da: team
Scritto da Hoja De Router (collaboratore di idealista news)
Nonostante le difficoltà climatiche, c’è chi è attratto dalla bellezza dei paesaggi aridi e decide di stabilire la propria casa tra i cespugli sopportando le temperature più torride. Alcune di queste abitazioni sono vere e proprie oasi nel deserto. Ecco qualche esempio.
Dieci case in mezzo al deserto per le quali rinunceresti volentieri alla civiltà (Fotogallery)
Con vista sulla neve – Nello Utah si trova il parco nazionale di Capitol Reef. Qui lo studio di architettura Imbue Design ha realizzato una casa con mura rivestite in legno per combattere le temperature più estreme. Foto: ImbueDesign

Dieci case in mezzo al deserto per le quali rinunceresti volentieri alla civiltà (Fotogallery)
Paura della luce? – Nel deserto di Sorona, in Arizona, si trova una casa costruita da Lake Flato che permette di godere del paesaggio circostante grazie alle grandi finestre. Foto: Lake Flato

Dieci case in mezzo al deserto per le quali rinunceresti volentieri alla civiltà (Fotogallery)
Di metallo – Sempre lo studio Lake Flato ha dato vita in Nuovo Messico alla “Casa del deserto”. Il suo rivestimento sembra di lamiera. Ad isolare l’abitazione ci pensano le spesse mura di cemento. All’interno di questa struttura è possibile trovare un’importante collezione di arte privata. Foto: Lake Flato

Dieci case in mezzo al deserto per le quali rinunceresti volentieri alla civiltà (Fotogallery)
Una casa per affrontare il deserto – Nel deserto del Mojave, in California, l’azienda O2 ha dato vita a una casa prefabbricata per testare l’efficacia di uno di questi edifici in un ambiente così complesso. Si tratta di un’abitazione sostenibile, ciò significa che il sole fornisce l’energia elettrica e garantisce il riscaldamento. Foto: O2

Dieci case in mezzo al deserto per le quali rinunceresti volentieri alla civiltà (Fotogallery)
Il bunker del deserto – Questa casa creata da Wendell Burnette Architects in Arizona è caratterizzata da vetro e acciaio e dispone di un ampio cortile interno. Foto: Wendell Burnette Architects

Dieci case in mezzo al deserto per le quali rinunceresti volentieri alla civiltà (Fotogallery)
Tra le rocce – La “Black House” realizzata da Oller&Pejic nella Yucca Valley (California) è impreziosita da una splendida piscina costruita tra le rocce naturali del deserto. Foto: Oller&Pejic

Dieci case in mezzo al deserto per le quali rinunceresti volentieri alla civiltà (Fotogallery)
Una prefabbricata di lusso – La casa del deserto progettata da Marmol Radziner nel deserto di Hot Springs (California) ha tutto: due camere da letto, due bagni, una spettacolare terrazza con vista sul Monte San Jacinto e una piscina invidiabile. Sontuosità in mezzo al deserto, pur essendo un’altra costruzione prefabbricata. Foto: Marmol Radziner

Dieci case in mezzo al deserto per le quali rinunceresti volentieri alla civiltà (Fotogallery)
Mimetizzarsi con il paesaggio – Il progetto di Will Bruder nel deserto dell’Arizona risponde alla necessità di rendere le case integrate con l’ambiente circostante. Foto: Will Bruder

Dieci case in mezzo al deserto per le quali rinunceresti volentieri alla civiltà (Fotogallery)
Due altezze – Alla periferia di Las Vegas, nel deserto del Nevada, l’ Assemblage Studio ha realizzato una casa su due piani. Un’abitazione lussuosa, il cui secondo piano sembra una piccola torre di scatole impilate. Foto: assemblage STUDIO

Dieci case in mezzo al deserto per le quali rinunceresti volentieri alla civiltà (Fotogallery)
Viaggio in Oceania – In Australia c’è un’imponente casa su due piani costruita da Dunn & Hillam. Distribuita intorno a un enorme cortile, questa abitazione ha dei pannelli solari per sfruttare l’energia del sole. Foto: Dunn&Hillam

giovedì 28 aprile 2016

Benvenuti nella casa più divertente (e sopra le righe) del pianeta (Fotogallery)

Benvenuti nella casa più divertente (e sopra le righe) del pianeta (Fotogallery)
E’ un’abitazione che si distingue per il divertimento che offre, più che per l’eleganza e il buon gusto, la protagonista della nostra rubrica dedicata alle case da sogno.
L’immobile in questione si trova a Houston, in Texas (Stati Uniti), e possiede tutto quello che un giovane può desiderare: due dinosauri, un’enorme nave nel salone, un cinema, una biblioteca, una sala giochi, un campo da minigolf, un bar, una palestra e una piscina con idromassaggio a forma di cuore.
Quel che forse appare meno divertente è il prezzo. La casa è infatti in vendita a 8 milioni di dollari (circa 7 milioni di euro).
Benvenuti nella casa più divertente (e sopra le righe) del pianeta (Fotogallery)
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Benvenuti nella casa più divertente (e sopra le righe) del pianeta (Fotogallery)














































Scritto da: team

giovedì 7 aprile 2016

Un’incredibile abitazione sostenibile composta da sette “minicase” (Fotogallery)

Un’incredibile abitazione sostenibile composta da sette “minicase” (Fotogallery)

E’ in Nuovo Messico la protagonista della nostra rubrica dedicata alle case da sogno. Si tratta di un’abitazione dal design unico, il suo nome è “Element House” ed è stata progettata dallo studio di architettura newyorkese Mos.
Questo immobile è formato da sette “minicase” unite tra loro, così da formare uno spazio di 140 m2 suddiviso in tre camere da letto e due bagni.
La forma di questa casa, che sfrutta un sistema di autoalimentazione energetica e condizionamento passivo, deriva dalla sequenza di Fibonacci. La successione infinita di numeri, descritta da questo matematico del XIII secolo, è stata applicata con l’obiettivo di esplorare l’idea di ampliamento dell’edificio e raggiungere così una suddivisione spaziale economica.
Un’incredibile abitazione sostenibile composta da sette “minicase” (Fotogallery)
Un’incredibile abitazione sostenibile composta da sette “minicase” (Fotogallery)
Un’incredibile abitazione sostenibile composta da sette “minicase” (Fotogallery)
Un’incredibile abitazione sostenibile composta da sette “minicase” (Fotogallery)
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Un’incredibile abitazione sostenibile composta da sette “minicase” (Fotogallery)
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Un’incredibile abitazione sostenibile composta da sette “minicase” (Fotogallery)
Scritto da: team